Il catalogo permette di apprezzare stili, culture e epoche, tra edifici noti e meno noti, dalla belle époque dei primi del ‘900 (per esempio i bagni pubblici di viale Martelli e la casina liberty di via Mazzini) allo storicismo degli anni ’20 e ’30 (scuole Gabelli, ponte di Adamo ed Eva, villa di via Cossetti), dal razionalismo fascista tipico di alcune palazzine e strutture pubbliche (come l’attuale prefettura in piazza del Popolo) al dopoguerra, via via fino agli ’90 e ai primi del duemila.
«Pordenone Novecento» è frutto dell’impegno del nostro Ordine in collaborazione con il Comune di Pordenone. L’obiettivo è salvaguardare e divulgare la conoscenza del patrimonio architettonico della città.
Questo vasto capitale informativo è il frutto di un’ambiziosa iniziativa avviata dall’Ordine già nel 2013 con un censimento delle architetture novecentesche cittadine. Il lavoro è iniziato con la ricognizione sul territorio alla ricerca delle opere più significative, è continuato con la ricerca bibliografica e archivistica e la definizione dei contenuti delle schede.
Il materiale è stato pubblicato nel 2016 nel volume “Pordenone Novecento” edito da Giavedoni, a cura di Moreno Baccichet, Andrea Catto, Paolo Tomasella, con Margherita Bortolus e Ivo Boscariol, arricchito da saggi di studiosi e di alcuni diretti testimoni e protagonisti come Italo Giorgio Raffin e Glauco Gresleri e dalle fotografie originali realizzate dal gruppo di lavoro.
L’Ordine e il Comune hanno poi voluto proseguire l’opera realizzando appunto il catalogo digitale in un’ottica di piena condivisione e diffusione.