Dal 16 ottobre al 20 ottobre 2024 una edizione ricca novità all’insegna dell’arte e della fotografia per la storica rassegna di arte contemporanea a San Vito al Tagliamento.
Segnaliamo il seguente evento:
LA FOTOGRAFIA E L’ARCHITETTURA
Incontro con Stefano Graziani
conversazione con Luciano Campolin
domenica 20 ottobre 2024 ore 11.30
Teatro G.G. Arrigoni – San Vito al Tag.to (PN)
Se ripensiamo al nostro primo incontro con gli edifici, con il mondo costruito, ci rendiamo conto di come non ci fosse il concetto di “architettura” a definirli. Erano semplici case, palazzi, chiese, uffici, scuole in cui ci muovevamo, che separavano interni da esterni, luoghi in cui svolgevamo le nostre attività, in cui trascorrevamo il nostro tempo: la casa in cui abitavamo, la chiesa in cui andavamo la domenica, la scuola di tutti i giorni, edifici grandi e piccoli, nuovi e vecchi, decorati o spogli, ricchi o poveri.
Il libro di storia dell’arte ci ha insegnato che esiste l’Architettura, che in Italia e nel mondo ci sono edifici che si staccano da quelli ordinari, e nelle pagine di quel libro quegli edifici si sono identificati inestricabilmente con le fotografie che li rappresentavano. Nel corso del tempo abbiamo visitato alcune di quelle straordinarie costruzioni, ma le altre sono rimaste, per noi, quelle foto in bianco e nero o a colori.
Per l’illusione che la fotografia coincida con la realtà del mondo non pensiamo alle illustrazioni come al risultato di composizioni, ma al fatto che siano immagini costruite secondo una logica propria; che siano rappresentazioni bidimensionali, diverse rispetto alla realtà sensoriale del mondo, con il suo spazio, il tempo, gli odori, i suoni di cui gli edifici fanno parte che, anzi, contribuiscono a definire.
Non prestiamo attenzione al fatto che la foto è un oggetto del mondo, un oggetto che tende a far dimenticare la propria natura di cosa, che tende ad annullarsi nel rimando a ciò che è impresso sul suo supporto. Un po’ come succede agli specchi e ai segni. Continuiamo a pensare che quelle foto siano gli edifici stessi, che esse siano, per così dire, perfettamente trasparenti.
Attivo all’incrocio tra fotografia, arte e architettura, Stefano Graziani contribuisce con una voce non convenzionale al discorso artistico contemporaneo. Le sue opere sono state esposte a livello internazionale da istituzioni come la Fondazione Prada di Milano, la Biennale di Architettura di Venezia, il MAXXI di Roma o la Biennale Europea d’Arte Manifesta. Il suo lavoro è stato ampiamente pubblicato in pubblicazioni monografiche e collettive, è anche personalmente autore e curatore di diversi progetti editoriali. Le sue opere sono state acquisite da collezioni pubbliche e private come il CCA Montreal, la Fondazione Prada di Milano, il MuFoCo di Cinisello Balsamo, il MAXXI di Roma, la Fondazione Fotografia di Modena, l’ICCD di Roma. Stefano vive a Trieste e attualmente insegna fotografia alla Naba di Milano e all’ISIA di Urbino.
Fino al 12 gennaio 2025, come da tradizione, i siti storici saranno aperti come spazi d’arte con le mostre in programma.