Versione stampabile | pubblicato il 06 Novembre 2017

Ibidem. L’immagine situata

Scheduled EVENTI

La Fondazione Ado Furlan  organizza la mostra

Ibidem. L’immagine situata

A cura di Denis Viva

Opere di :
Stefano Graziani – Serse

11 novembre | 23 dicembre 2017
Pordenone, Casa Furlan, Via Mazzini 53
orario: martedì-sabato 17.00-19.30

Inaugurazione: Sabato 11 novembre 2017, ore 12.00

INGRESSO LIBERO

Patrocinio:
– Comune di Pordenone
– Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Pordenone
– Università di Udine

Informazioni: Fondazione Ado Furlan – Pordenone, Via Mazzini 49, 51, 53 – Tel./fax 0434 208745 – info@fondazioneadofurlan.org

La mostra
Giunge alla sua terza edizione il progetto espositivo Ibidem, sostenuto e promosso dalla Fondazione Ado Furlan nella sua sede di via Mazzini a Pordenone. Avviato nel 2015 con quattro giovani artisti, tra cui i pordenonesi Ludovico Bomben, Ivan Dal Cin e Michele Tajariol, il progetto si è poi esteso coinvolgendo artisti del panorama nazionale. Quest’anno l’esposizione vede la compresenza di due artisti, attivi a Trieste ma di profilo internazionale: Stefano Graziani e Serse. Rispettivamente fotografo e pittore, i due artisti presentano ciascuno un ciclo di lavori in linea con il tema di Ibidem, ossia l’indagine reiterata e approfondita di un unico e medesimo luogo nella propria opera. Nel caso di Graziani, quelle proposte in mostra saranno le foto notturne, dall’innegabile aura misteriosa, realizzate dall’artista percorrendo gli allineamenti di Carnac nella Bretagna francese. Foto di monoliti antichissimi che si stagliano nella notte e che si presentano allo spettatore con una muta e oscura evidenza. Serse esporrà invece un ciclo di quadri che presentano differenti scorci, dal netto rigore geometrico, della tomba Brion di San Vito di Altivole, uno degli indiscussi capolavori dell’architettura di Carlo Scarpa. Prive di elementi atmosferici o di presenze animate, queste vedute sembrano collocarsi al limite con il disegno di progetto architettonico, mantenendo però, nei loro calibrati chiaroscuri, un fascino metafisico.
A cura di Denis Viva, tra i curatori della recente Quadriennale di Roma (2016), la mostra resterà aperta dall’11 novembre al 23 dicembre, presso la sede espositiva di via Mazzini 53 a Pordenone.

Il curatore
Denis Viva, curatore e storico dell’arte, è docente di Pratiche museali nell’architettura contemporanea e di Storia dell’arte contemporanea presso le Università di Udine e di Trento. Dal 2008 al 2013 ha curato Palinsesti, rassegna annuale d’arte contemporanea promossa dal Comune di San Vito al Tagliamento, e dal 2013 al 2016 è stato curatore presso il Mart di Rovereto.
Editore e fondatore di una rivista on-line sull’arte italiana dal 1960 a oggi (Palinsesti-Contemporary Italian Art On-line Journal), ha al suo attivo numerosi studi e ricerche sull’arte della seconda metà del Novecento.
Tra le sue curatele più recenti si segnalano quelle relative alla sezione Periferiche, allestita nell’ambito della 16a Quadriennale d’arte (Roma, 13 ottobre 2016-8 gennaio 2017) e alle prime due edizioni di Paradoxa, rientranti in un progetto triennale (2016-2018) dedicato alle espressioni più attuali dell’arte contemporanea estremo-orientale, svolto di concerto con il Museo d’arte moderna e contemporanea di Udine.

Gli artisti
Classe 1971 e residente a Trieste, Stefano Graziani è tra i fotografi italiani più noti della sua generazione. Docente di Storia e Tecnica della Fotografia presso Naba a Milano e l’Università di Trieste, Graziani ha condotto una ricerca sui fondamenti della fotografia e dei suoi generi, da quello paesaggistico a quello archivistico-documentario. É autore di studi sulla fotografia e, soprattutto, di libri fotografici d’artista a sua firma. Sue esposizioni si sono tenute in vari festival internazionali, tra cui quello di Fotografia Europea a Reggio Emilia, e presso la galleria Mazzoli di Modena. La sua più recente mostra personale è stata appena inaugurata alla Fondazione Prada di Milano.

Serse, lavora e vive a Trieste. Docente di disegno presso l’Accademia di Urbino egli si è dedicato sin dagli anni Ottanta ad una ricerca in bilico tra pittura e rigoroso disegno. Tra gli artisti ad aver ricevuto in Regione, nella sua generazione, i maggiori riconoscimenti internazionali, Serse ha esposto al Musée d’Art moderne et contemporaine di Saint-Etienne, al Centre Georges Pompidou di Parigi (2015), a Palazzo Reale a Milano (2007) e alla Biennale di Valencia (2005). Sue recenti mostre personali si sono tenute, nel corso del 2016-2017, presso la galleria Continua a Pechino e il Guobin Contemporary Art Museum nella provincia di Hunan, sempre in Cina.