Rimossa la figura – inesistente – del «responsabile dei servizi di asseverazione tecnica». E chiarito – fra l’altro – che «…la Videoispezione a cura dell’Asseveratore è sempre stata– e rimane tuttora – facoltativa, avendo ogni Utente modalità alternative di verifica dei lavori, modalità alternative che sono state da sempre adottate in tutti i casi in cui l’Asseveratore abbia manifestato al proprio committente (Utente) la propria indisponibilità a girare il breve video».
Sono i risultati concreti ottenuti dalle istanze formalizzate dall’Ordine degli Architetti di Roma, insieme a una trentina di altri Ordini della categoria tra cui quello di Pordenone, nei confronti – rispettivamente – di Poste Italiane e Deloitte per le richieste ai professionisti in tema Superbonus, sul fronte della verifica dei requisiti per accedere alla cessione del credito. Un esito positivo che, al di là di ogni tecnicismo, avrà effetti immediati e tangibili oltre che sulla tutela dell’attività professionale degli architetti (si veda sotto) anche nel ridare qualche certezza all’intero sistema, dalle imprese ai cittadini.
Gli ulteriori aggravi di adempimenti e richieste a carico dei professionisti – ennesime tegole sulla credibilità del Superbonus e sulla reputazione dei tecnici chiamati, lungo il travagliato iter del sistema incentivante, a una sempre crescente assunzione di responsabilità – erano stati introdotti più di un anno fa scatenando l’immediata reazione del sistema ordinistico a difesa degli iscritti e le successive diffide ed iniziative intraprese a partire dall’ottobre 2022, allo scopo di ottenere il «ritiro immediato», rispettivamente, della «Attestazione video dell’Asseveratore» e della «Dichiarazione del Responsabile dei Servizi di asseverazione tecnica» da ogni documento e sito relativo all’oggetto.
Obiettivo centrato, quindi, per l’iniziativa portata avanti dagli Ordini – tra cui il nostro Ordine: i due soggetti coinvolti hanno chiarito (Deloitte) ed eliminato (Poste) – per quanto di rispettiva spettanza – le richieste aggiuntive contestate dai professionisti.
CASO DELOITTE
Deloitte (più precisamente, Studio Tributario e Societario Deloitte Società tra professionisti S.r.l. Società Benefit e Deloitte Consulting S.r.l. S.B.), ha precisato fra l’altro che «… consapevoli del fatto che detta richiesta poteva e può non essere considerata di agevole gestione da parte di alcuni degli Asseveratori, sin dai primi momenti di introduzione del presidio le nostre società hanno previsto che qualora qualche Utente avesse ricevuto manifestazione di indisponibilità del proprio Asseveratore in questo senso, l’effettuazione della Videoispezione sarebbe stata fungibile con diverse modalità di effettuazione della verifica del cantiere, da concordarsi di volta in volta con il singolo Utente; in questo senso la Videoispezione a cura dell’Asseveratore è sempre stata – e rimane tuttora – facoltativa, avendo ogni Utente modalità alternative di verifica dei lavori, modalità alternative che sono state da sempre adottate in tutti i casi in cui l’Asseveratore abbia manifestato al proprio committente (Utente) la propria indisponibilità a girare il breve video.
A questo riguardo si precisa, ad esempio, che l’Utente potrà fornire un video girato da soggetti terzi qualificati indicati da Studio Tributario e Societario Deloitte Società tra professionisti S.r.l. Società Benefit e da Deloitte Consulting S.r.l. S.B., secondo modalità da definirsi con l’Utente medesimo.
Confermiamo, infine, che tutto quanto sopra precisato risulta tanto dalla documentazione storicizzata quanto dai pop-up presenti sulla Piattaforma Deloitte».
CASO POSTE ITALIANE
Risultato ottenuto anche per quanto riguarda Poste Italiane. In questo caso, dove un procedimento giudiziario è in corso, già a partire dallo scorso ottobre 2023 la società partecipata ha espressamente accolto – di fatto – le istanze promosse dagli Ordini che si sono attivati in precedenza, rimuovendo dalla «Guida alla richiesta di cessione dei crediti d’imposta a Poste Italiane da parte di privati» la figura – inesistente – del «responsabile dei servizi di asseverazione tecnica» e prevedendo (nell’elenco documenti richiesti – checklist documentale – della suddetta Guida edizione ottobre 2023), in linea con la normativa di settore, la sola «Dichiarazione dell’asseveratore tecnico».
IL RUOLO DEGLI ORDINI
L’esito positivo delle iniziative intraprese dal sistema ordinistico nei confronti di due colossi come Poste e Deloitte è molto importante sotto molteplici punti di vista. Mostra, innanzitutto, che l’Ordine è presente, ascolta e opera a tutela degli iscritti, i quali hanno a più riprese segnalato preoccupazioni e difficoltà riguardo al meccanismo Superbonus. A essere difesa, in questo caso, è stata la dignità del professionista, che non è un’impresa e che nello svolgimento delle sue funzioni è garante della pubblica utilità, e al quale non si può richiedere la produzione di documenti e adempimenti non dovuti. Ma l’iniziativa portata avanti «non ha certo riguardato solo i professionisti: è stata, soprattutto, uno strumento per ridare certezze e garanzie all’intero sistema: imprese, committenti, cittadini interessati a portare a termine nel modo corretto i lavori avviati nelle proprie case. Si tratta di un risultato favorevole che può rappresentare una pietra miliare per riaffermare l’opportunità e la necessità – prima di adottare specifiche scelte – di interloquire con gli Ordini professionali»