Scade l'11 maggio il Premio Internazionale "Abitare il Mediterraneo", bandito dal Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, dalla Consulta Regionale degli Architetti della Sicilia e dalla Unione Mediterranea degli Architetti (l'UMAR)
Palermo, 27 marzo 2013. L'Architettura religiosa per l'integrazione culturale. Tema complesso, ma assai significativo e di estrema attualità: pensato e proposto per una architettura che si faccia strumento di promozione del dialogo culturale ed interetnico attraverso le trasformazioni che essa opera nella società.
A declinare questo tema sono stati chiamati a raccolta architetti di numerosi Paesi che si affacciano sul Mediterraneo nell'edizione 2013 del Premio Internazionale "Abitare il Mediterraneo", bandito dal Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, dalla Consulta Regionale degli Architetti della Sicilia e dall'Unione Mediterranea degli Architetti (l'UMAR).
Cipro, Egitto, Francia, Grecia, Italia, Libano, Malta, Marocco, Palestina, Portogallo, Spagna, Tunisia e Turchia – questi i Paesi che vedono i loro migliori architetti impegnati – nell' "Abitare il Mediterrano" – a rappresentare il ruolo del progetto che vada oltre l'esteriorità del cambiamento e della creatività per farsi, invece, portatore di valori nuovi e più attuali e, soprattutto, di una architettura che sia – insieme – anticamera del dialogo, spunto e momento di riflessione, confronto, condivisione.
Due le Sezioni in cui è suddiviso il Premio: interventi di nuove realizzazioni (sez. A) e recuperi o riconversioni di edifici esistenti (sez. B). Termine ultimo per la presentazione dei progetti prorogata al 21 maggio 2013.
La premiazione in programma il 15 giugno in occasione di Architects meet in Selinunte 2013.
Su www.abitareilmediterraneo.com, il bando e tutte le informazioni sul concorso.